Design · Strategia · People Raising · Buona Causa · Valori · Numeri · Cambiamento
Il design, cioè la progettazione della raccolta fondi, è l’argomento centrale della nostra formazione, attorno a cui ruotano tutti gli approfondimenti tematici.
Acquisire la capacità di concepire il fund raising non come somma di micro-attività ma come risposta complessiva e coerente al problema della sostenibilità dell’organizzazione, è la base del nostro approccio.
Un approfondimento sulla strategia di raccolta fondi, un argomento che può sembrare sfuggente e poco concreto e invece è di basilare importanza. Anche quando non ne abbiamo consapevolezza stiamo comunque adottando una strategia…il punto è sapere se è quella giusta per noi!
La Buona Causa è tutto, o quasi. Sembra un argomento ovvio e invece ci sono sempre cose nuove da dire. È il collante che unisce i tasselli della raccolta fondi, il filo conduttore, il punto di partenza e di arrivo. Se non ci fosse non esisterebbe il fund raising, ne siamo pienamente consapevoli?
Di valori si parla poco, li si dà per scontati. Invece affrontare in modo strutturato il tema dell’etica ci porta al cuore della raccolta fondi. Ormai è evidente a tutti che il fine NON giustifica i mezzi ma bisogna chiarire dove sta quel sottile confine fra ciò che è giusto e non è giusto fare, riflettendo su modelli operativi che ci aiutino a ottenere di più e meglio a beneficio della nostra Buona Causa.
Quanti soldi e quanto tempo possiamo risparmiare, quante risorse in più possiamo mobilitare utilizzando meglio i numeri della raccolta fondi? Partendo da semplici considerazioni di base fino a proiezioni pluriennali complesse possiamo trovare la modalità più giusta per gestire con efficacia ed efficienza il fund raising della nostra organizzazione.
People raising, gestione del gruppo, rapporti con gli organi direttivi, engagement dei donatori…temi affascinanti e critici per il successo della raccolta fondi. Proprio qui sta la causa dei principali insuccessi, cioè nella incapacità di valorizzare al massimo chi ci sta attorno e di individuare modalità di lavoro partecipate ed efficaci.
Azione! La raccolta fondi è la somma di tante attività in parallelo per cui una buona organizzazione del lavoro, governata da un programma di lavoro (piano) è fondamentale.
Parleremo di come fare le scelte giuste e raggiungere con meno sforzo gli obiettivi. Focus sul fare, non sulla teoria!
Cambiamento: se ne parla continuamente, ma al di là delle frasi fatte, si riesce poi a cambiare veramente? Spesso no, per cui diventa importante chiarire COSA cambiare e COME cambiare la raccolta fondi, uscendo dalla zona di comfort con la consapevolezza dei rischi e delle opportunità che il cambiamento genera.
Cosa facciamo:
Come?
Ad esempio siamo i soli a parlare di etica del fundraising (in termini operativi, non astratti) e ad avere sviluppato un sistema di assessment (valutazione) delle competenze professionali del fundraiser.
Non presentiamo idee preconfezionate ma ci mettiamo nei panni di chi deve lavorare ogni giorno nella raccolta fondi.
Come?
Tutti i docenti di Centrale Etica conoscono ed applicano lo stesso approccio di metodo alla raccolta fondi. La struttura dei percorsi e dei singoli moduli è attentamente pianificata ed aggiornata nel tempo.
Come?
Aiutando i partecipanti ad acquisire consapevolezza sulle dinamiche e le logiche di fondo promuoviamo l’utilizzo consapevole degli strumenti tecnici e una migliore capacità gestionale. La capacità di scegliere le soluzioni migliori è il fattore critico di successo su cui lavoriamo.
Come?
Crediamo molto nelle mappe tematiche, che aiutano a inquadrare i problemi e quindi a trovare migliori soluzioni. A queste colleghiamo strumenti di lavoro semplici ma efficaci, perlopiù sviluppati da noi grazie alla pratica quotidiana della raccolta fondi.
Come?
Il fund raising si presta alla tuttologia ma noi abbiamo deciso di occuparci solo di quelle in cui siamo veramente forti e in cui possiamo dare ai partecipanti un valore aggiunto reale.
FOCUS per noi è una parola chiave.
Come?
Evitiamo di organizzare sessioni formative che in realtà sono spot commerciali dell’uno o dell’altro fornitore. Il formatore (e il consulente) devono essere autonomi, conoscere il mercato e proporre di volta in volta le soluzioni giuste per il caso specifico. Facciamo commenti costruttivi su tutti, non consigliamo nessuno.
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